PILLOLE DI STORIA ... Coco Chanel


La "petit robe noir", il tailleur dalle linee pulite con giacche senza petti accompagnate da pantaloni, i gioielli di bigiotteria, il primo profumo che mixa essenze naturali e sintetiche (Chanel n.5), la borsetta matelassé con la tracolla fatta di una sottile catenella dorata (la 2.55).
La straordinaria storia di Gabrielle Chanel, in arte Coco, si potrebbe riassumere con questi cinque elementi da lei introdotti nella moda del tempo e che hanno attraversato i decenni, attualizzandosi e arrivando fino a noi senza perdere un briciolo dell'essenza elegante che la stilista volle infondere sempre nelle sue creazioni.
Nata a Saumur, nel Sud della Francia, il 19 agosto 1883, Gabrielle Chanel impara in collegio il mestiere di sarta e inizia la sua carriera nel 1908 a Parigi e un secondo a Deauville, disegnando cappelli. In queste due città apre, nel 1914, i suoi primi negozi. Due anni dopo, nel 1916, apre il suo primo salone di alta moda a Biarritz. In quello stesso anno, ottiene la concessione esclusiva per l'utilizzo del jersey, ideato e prodotto dall'industriale tessile francese Rodier. Con questo tessuto di maglina morbida, prodotto meccanicamente e a livello industriale, Chanel porta la prima rivoluzione nella moda dell'epoca: una moda sportiva e comoda, essenziale e spoglia di qualsiasi elemento romantico, fatta di gonne, pullover e cardigan o da semplici tubini.
La consacrazione dello stile e del nome Chanel arrivano nel 1920, con l'apertura dell'atelier in rue de Cambon n.31.









Instancabile nella sua ricerca di elementi sempre nuovi e innovativi, nel 1924 Coco rivoluziona anche il mondo dei profumi, lanciando Chanel n.5: il primo profumo che mixa in modo nuovo essenze naturali e sintetiche. Nel commissionare la fragranza al chimico Ernest Beaux, si racconta che Coco, disse di non volere "olezzo di rose o mughetto, ma un profumo elaborato". La scelta del nome, anch'esso essenziale, pare sia stata dovuta al sovrapporsi di due elementi: da una parte, il ricorrere del 5 nella vita della stilista come numero fortunato, "ho lanciato la mia collezione il 5 maggio, il quinto mese dell'anno, lascerò che questo numero gli porti fortuna", pare abbia detto del profumo; dall'altra, la scelta della fragranza contenuta nella quinta boccetta che annusò quando Beaux le propose il risultato del proprio lavoro.
Nello stesso anno, il 1924, le collezioni di Chanel iniziano ad essere arricchite da orecchini e collane di perle false, catene di bigiotteria sulle quali venivano montate pietre preziose e non e cristalli lavorati come diamanti. I gioielli di alta bigiotteria diventano immediatamente accessori indispensabili nell'abbigliamento Chanel e un segno distintivo della maison.
Sempre a metà degli anni Venti, ecco comparire la "petit robe noir", il semplice abito nero, in maglia, con polsini e colletto bianchi che ricorda l'abito da lavoro delle commesse e delle impiegate, arricchito dalle collane, dagli orecchini di perla e, solo pochi anni più tardi (1930) dalla celebre borsetta 2.55 (febbraio 1955): un'altra intuizione rivoluzionaria di Mademoiselle Coco che per la prima volta applicò una tracolla, fatta di una sottile catenella dorata, alle borse, lasciando così finalmente libere le mani delle donne. Nel 1934, alla vendita della bigiotteria viene dedicato un atelier.



















La semplicità delle linee, l'accuratezza del taglio e delle cuciture, l'utilizzo di stoffe morbide e cadenti come il gabardine, la vigogna, il tweed, il jersey, la scelta di colori neutri come il beige, il grigio, il blu navy, caratterizzano non solo i tailleur, che rubano anche dal guardaroba maschile (prima di tutto i pantaloni), ma anche gli abiti da sera, alleggeriti e "semplificati" nelle forme.
Sarà proprio il tailleur, questa volta proposto in maglia nella collezione n.5 del 1954, a decretare il ritorno di
Chanel (ormai 71enne) dopo la fine della guerra, che aveva imposto un lungo stop all'attività della stilista. Il tailleur in maglia diventa in pochissimo tempo l'abito più desiderato dalle donne e a consacrarlo come emblema di stile, eleganza e modernità sarà la moglie dell'allora presidente degli Stati Uniti, Jaqueline Kennedy. L'ennesima intuizione che varrà a Coco l'assegnazione, nel 1957, dell'Oscar della Moda di Neiman Marcus.
Nel 1960, infine, il calzolaio francese André Massaro creerà per Chanel il sandalo con tacco basso, punta chiusa e tallone aperto che da più di quarant'anni viene identificato semplicemente col nome della stilista.




Mademoiselle Coco morirà il 10 gennaio 1971. Nel 1983, Karl Lagerfeld diventerà direttore artistico della maison, fino a quel momento guidata dagli assistenti e dalle collaboratrici di Chanel.


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