Le geometrie di Sarli sfilano al Ponte della Musica

Un Ponte della Musica insolitamente "arredato" ha accolto ieri sera gli ospiti della sfilata: i buffet con gli stuzzichini e lo spumante, i banchi dell'accoglienza, la passerella e due ali di sedie trasparenti.    
A sfilare: tagli geometrici e volumi fluttuanti, rigore della silhouette e preziosità dei tessuti, costruzioni architettoniche ammorbidite da una "lussuosa manualità".

                          

Eleganza, rigore, tracce di luce e sperimentazione dunque, declinati nelle tinte blu cobalto, viola indaco, rosso bruno, argento acciaio, bianco “Sarli” e il nero assoluto, secondo la creatività e la manualità di Carlo Alberto Terranova, direttore artistico della maison che ha raccolto l'eredità del maestro Fausto Sarli. Tessuti contrapposti, lucidi e opachi, contraddistinguono i modelli da giorno, dal gessato di taglio maschile alla tuta di satin ai pantaloni dalla linea a uovo che sorreggono bluse geometriche.   

                                                                                                                                                                   

                                    


Nelle proposte per il cocktail, gli abiti in leggera crepe di lana, disegnano coni ed ellissi in una vertigine di linee ora interrotte al punto vita da cinture gioiello, ora fermate da simmetriche collane preziose.
La sera si apre con mini abiti che interpretano geometrie che rimandano alla teoria Newtoniana sulla scomposizione della luce. Gli accessori sono preziosi, con prismi iridescenti che enfatizzano i giochi di luce.
Gli abiti da gran sera hanno linee morbide esaltate da ricami dal sapore "dark-rock", frange di vetro nere o sfumature che rimandano alle eclissi di luna: un omaggio alla sperimentazione che ha percorso nella musica e nello stile tutti gli anni ’70.







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